voce e strumenti a pizzico

ECHO

soprano: Elena Bernardi

tiorba, liuto, chitarra barocca e chitarre storiche: Fabiano Merlante

foto BO 2014

Echo si ripropone di accompagnare il pubblico, attraverso le pagine musicali più belle mai scritte per voce accompagnata da strumento a pizzico, nell’affascinante storia dell’evoluzione di tali strumenti, facendo inoltre risaltare sullo sfondo la più grande Storia della Musica. Le esecuzioni del gruppo, storicamente informate, rispettano i canoni della filologia musicale, in accordo con la trattatistica dell’epoca. A seconda del repertorio eseguito, l’ensemble può essere allargato grazie all’inserimento di altri strumenti come archi, fiati, clavicembalo e organo.


“Dal continuo alla chitarra: viaggio nella musica attraverso l’evoluzione degli strumenti a pizzico”

Il binomio “voce e strumento a pizzico” vede i suoi albori in epoca antichissima. Già dall’età medievale trovatori trovieri solevano allietare, accompagnandosi col liuto, la nobiltà francese. Per non parlare della pratica – la cui origine si perde nella notte dei tempi – della serenata: quale strumento, se non un liuto, una chitarra o un mandolino, può accompagnare la voce di un innamorato che si dichiara alla sua bella nella magia serotina? Basti citare qualche esempio di serenate presenti in famose opere: Paisiello, Il Barbiere di Siviglia, mandolino; Mozart, Don Giovanni, mandolino; Rossini, Il Barbiere di Siviglia, chitarra; Verdi, Falstaff, chitarra; Wagner, Die Meistersinger von Nürnberg, liuto. La nascita “ufficiale” del binomio si può datare 14 gennaio 1573, giorno della prima riunione della Camerata Fiorentina de’ Bardi presso l’abitazione del conte Giovanni Bardi, a Firenze: ad opera di musicisti e cantanti, quali Giulio Caccini (1551-1618), Vincenzo Galilei (1520-1591, padre dello scienziato – anch’esso liutista – Galileo), Jacopo Peri (1561-1633) nacque il recitar cantando da cui, in seguito, si svilupperà il melodramma. Altra data importante fu sicuramente l’anno di grazia 1589, durante il quale a Firenze si celebrò il matrimonio tra il granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena: cronache dell’epoca registrano le esecuzioni del Caccini – nell’ambito dei famosi Intermedii per la commedia La Pellegrina – che cantò accompagnandosi alla tiorba. Possiamo così affermare, senza tema di smentita, che la formazione canto accompagnato da strumento a pizzico, coincide con la nascita del melodramma stesso! Durante tutto il periodo barocco, strumenti come arciliuto, tiorba e chitarra “alla spagnola” furono utilizzati sia in ambito solistico, che impiegati per la realizzazione del basso continuo in tutta Europa e non solo. In seguito, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, la chitarra diventa (o meglio continua ad esserlo, trasformandosi, dalle ormai antiche fogge barocche, nella chitarra a sei corde) uno strumento presente in ogni salotto: la nascente borghesia si produrrà nell’organizzazione delle cosiddette accademie (ossia, pomeriggi o serate musicali) in cui la chitarra rappresenterà uno degli strumenti più diffusi e praticati dai dilettanti. Sarà in questo periodo che si svilupperà gran parte del repertorio chitarristico, sia solistico che di musica d’insieme: autori come Carulli, Giuliani, Sor e molti altri contribuiranno alla costituzione del repertorio classico per voce e chitarra. In quest’epoca, oltre alle pagine originali per chitarra, una consistente parte delle composizioni si richiama alla “pratica” della trascrizione d’epoca, ossia al procedimento che prevede l’adattamento per organico diverso da quello di origine di brani di successo o particolarmente a la page, spesso redatte anche col consenso dello autore o su richiesta esplicita dell’editore. In questa categoria di repertorio spiccano per qualità e quantità i lavori che si richiamano agli originali rossiniani, oltre ai celebri adattamenti del repertorio liederistico dei veri “colossi” della storia del linguaggio musicale come Haydn, Mozart, Beethoven e Schubert. Tra i musicisti che si cimenteranno in questa pratica citiamo Anton Diabelli (1781-1858), Wenzeslaus Thomas Matiegka (1773-1830), oltre agli stessi Carulli e Giuliani che trascrissero celeberrime pagine rossiniane. Questi procedimenti avevano lo scopo di “pubblicizzare” e veicolare le opere originali ed era altresì un modo per divertirsi nell’eseguire le hit del momento, anche se non si aveva a disposizione un organico corposo (vedasi, ad esempio, le trascrizioni di arie tratte dalle più celebri opere del momento).

Repertorio

Il recitar cantando in Italia

O. Vecchi “So ben mi ch’à bon tempo”

G. Caccini “Dalla porta d’Oriente”

G. Frescobaldi “Così mi disprezzate”

G. Caccini “Tu c’hai le penne”

C. Monteverdi “Quel sguardo sdegnosetto”

G. Frescobaldi “Se l’aura spira”

G. Caccini “Amor ch’attendi”

C. Monteverdi “Ohimè ch’io cado”

G. Caccini “Vedrò il mio sol”

C. Monteverdi “Sì dolce’l tormento”

G. Caccini “Amarilli”

S. d’India “Cruda Amarilli”

T. Merula “Folle è ben chi si crede”

C. Monteverdi Lettera amorosa “Se i languidi miei sguardi”

S. Landi “La Passacaglia della vita”

L’Inghilterra di Dowland

J. Dowland “Come again”

J. Dowland “Come, heavy sleep”

J. Dowland “Flow my tears”

J. Dowland “Clear or cloudy”

H. Purcell “Since from my dear”

La Spagna

Brani spagnoli popolari

F. Sor “Seguidillas”

Martin y Soler “12 canzonette”

L’età d’oro della chitarra

M. Giuliani “6 ariette op. 95”

M. Giuliani “6 cavatine op. 39”

D. Cimarosa “6 canzonette italiane”

Mayr “15 canzonette veneziane”

Varie trascrizioni d’epoca di Lieder e pezzi d’opera famosi

ELENA BERNARDI – Soprano

Compie la sua formazione musicale presso il Conservatorio F. A. Bonporti di Trento, sua città natale, studiando pianoforte, ed in seguito presso il Conservatorio G. B. Martini di Bologna, diplomandosi in canto lirico. Si laurea con il massimo dei voti in Filosofia Estetica presso l’Università di Bologna, con la trattazione: Il senso dell’udito e la musica nella filosofia di Merleau Ponty, e nel corso specialistico in Discipline della musica, con la trattazione sul contralto castrato Giovanni Francesco Grossi, (un estratto della tesi è stato pubblicato nella rivista toscana Quaderni Pistoiesi). Approfondisce tecnica vocale con D. Debolini a Firenze e lo studio del repertorio vocale antico e barocco con M. Andalò, M. Farolfi, G. Banditelli, P. Phillips e R. Basso. A Bologna debutta come solista nel Gloria di Vivaldi nella Chiesa di S. Bartolomeo con “Animantica” e prende parte a numerose produzioni con il “Coro della Cappella di S. Petronio” di M. Vannelli: da ricordare Il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi diretto da R. Gini ed inciso per Dynamic. Partecipa alla produzione degli Intermedi della Pellegrina sotto la direzione di F. M. Sardelli con il coro Opera Polifonica e l’orchestra Modo Antiquo, allestiti a Firenze nel Salone del Cinquecento, per l’inaugurazione del Primo Festival barocco della città. Nel 2012 è solista nel coro bolognese “Color Temporis” diretto da A. Allegrezza, interpretando musiche sacre di Porpora e Jommelli; a Firenze presso Casa Buonarroti, con l’ “Ensemble Alraune” in un recital sulle figure di Tancredi e Clorinda (comprendente musiche inedite di d’India, Scarlatti, Caresana ed il Combattimento di Monteverdi in forma semi- scenica); a Bertinoro nel Festival JCE Network con “l’Accademia dei Vendemmiati”. Da quest’anno fa parte dell’ ’“Ensemble femminile Cortebella” di Ferrara, che ha l’intento di riscoprire il repertorio monastico del territorio emiliano nel ‘500. Lavora attualmente come assistente Manager presso l’Agenzia di Cantanti lirici e direttori “Stage Door” a Bologna.

FABIANO MERLANTE – liuti e chitarre storiche

Nato ad Adria, si è diplomato in liuto e strumenti antichi a pizzico con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Marcello” di Venezia sotto la guida di Tiziano Bagnati ed ha conseguito il diploma accademico di II livello, sempre al “Marcello”, con il massimo dei voti e la lode; si è inoltre diplomato in chitarra (sempre con il massimo dei voti) al Conservatorio “Buzzolla” di Adria con Michelangelo Severi ed ha conseguito i diplomi accademici di II livello sia in chitarra che in musica da camera presso il Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara, ottenendo in entrambi il massimo dei voti e la lode. Oltre a diverse Borse di Studio, ha vinto numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali, sia come solista che in formazioni da camera, ed ha frequentato corsi di perfezionamento tenuti da prestigiosi maestri e musicisti. Ha effettuato registrazioni per RAI e Mediaset, ed inciso per varie case discografiche. Attivo sia come solista, che come componente di vari ensemble da camera, si è esibito in tutta Italia ed all’estero. Collabora come continuista in vari gruppi musicali dediti alla esecuzione della musica antica con strumenti originali (Accademia Bizantina, Armoniosa, Gene Barocco, I Fiori Musicali, I Musicali Affetti, Italico Splendore, Sans Souci, …), diretto da prestigiosi direttori quali Alfredo Bernardini, Ottavio Dantone, Roy Goodman, Sigiswald Kuijken. Si occupa di recupero di repertorio ottocentesco come ricercatore di musiche inedite in biblioteche italiane e revisore, pubblicando per case editrici italiane, ed eseguendo concerti con copie di chitarre del primo ’800. È docente presso il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria.